Ark – Ep. 01

Iniziarono i preparativi dell’Arca.

La nave fu spostata nella piazza principale dove Emanel ed altri angeli riuscirono ad avere lo spazio necessario per poter riparare l’Arca e portare pesanti materiali in cristalli bianchi. Nel frattempo, sul palchetto là vicino, Valiah riprese la sua postazione, con gli angeli seguaci che la seguivano in ogni suo movimento, anche se momentaneamente l’attenzione di tutti era rivolta alla nave. Sul volto del capo delle Virtù era visibile e chiaro il segno del dubbio. Matt intanto chiese a Raphael se era sicuro della sua scelta di venire con loro e se anche gli altri due Arcangeli potevano venire.

“Purtroppo mi sa che sia diverso per Gabriel e Michael. Ci sono molte ricostruzioni da riparare e morali da rinforzare… Loro devono stare nella città per guidare e proteggere gli angeli e, nel caso riuscissimo a riaprire i portali in qualche modo, saranno sicuramente utili per impedire che qualsiasi altro nemico entri nella città d’Argento.”

 

“Allora qual è il motivo della tua partenza con noi?”

 

“Beh, avrei molto piacere di conoscere gli antichi Principati. Noi custodi abbiamo sempre sentito parlare dell’Arca e di questi Principati ma non abbiamo mai visti entrambi.”

 

“Quindi non sai dove stiamo andando?”

 

“Esatto.”

Una folla enorme aveva accerchiato l’Arca per poterla vedere. In mezzo a tutti quegli angeli e qualche reincarnato, un ragazzo provò a chiedere ad un angelo vicino come mai tra quelle persone che stavano vicino alla nave, due di loro erano umani. L’angelo gli rispose ma purtroppo il reincarnato non lo capì, dato che gli aveva parlato in una lingua a lui sconosciuta. Nel frattempo Valiah bofonchia qualcosa sottovoce per poi rivolgersi agli angeli che attendevano le sue parole.

“Vedete?! Emanel e i Serafini stanno perdendo tempo con quest’Arca piuttosto che aiutare a ricostruire la nostra città!”

Mentre il gruppo in partenza stava pensando a chi portarsi con loro, Matt decise di avvicinarsi a Valiah per proporle di venire assieme a loro.

“Sempre che ti lamenti, capo delle Virtù!”

L’Aasimar rimase momentaneamente in silenzio mentre alcuni angeli seguaci erano rimasti irritati dalla presenza di quell’umano.

“Beh, sei contento di tutto questo? Io l’avevo predetto! Gli esseri umani e gli angeli non devono più convivere e…”

 

“Hai qualcos’altro da dire, invece che parlare sempre di questo? Perché non vieni con noi?”

Gli angeli s’infuriarono a sentir dire da quell’umano una proposta al capo delle Virtù. Alcuni di loro lo accerchiarono mentre un energumeno si avvicinò a lui con scritto sul volto la chiara intenzione di fare rissa.

“Ci stai sfidando, umano?”

Matt lo guardò negli occhi senza timore.

“No. Ma tutti voi dovreste aiutarci, guidarci in quella che è la guerra di tutti.”

La voce di Valiah si fece largo tra gli angeli.

“L’Eterno non ha mai approvato che un umano entrasse alla città d’Argento!”

 

“Solo L’Eterno sa tutto e… non c’è più per te.”

 

“Come osi offendere il capo delle Virtù!”

Disse l’energumeno, pronto a dare battaglia per le sue convinzioni, ma Valiah, ancora pensante, lo fermò e tutti gli angeli rimasero in attesa del suo giudizio.

“Se tu verresti con noi, sapresti qual’è il nostro scopo e che il nostro viaggio non è inutile come pensi.”

 

“Va bene, accetto di venire con voi, ma…”

Ci fu un attimo di silenzio che tenne tutti sulle spine.

“Solo se riuscirete ad alzare in volo la nave, altrimenti io non verrò.”

 

“Perfetto! Allora concludiamo la promessa?”

Così dicendo Matt le porse la mano per stringergliela. All’inizio Valiah non aveva intenzione di toccare l’umano ma poi gli porse la mano senza alcun entusiasmo ma era ciò che bastava per far vedere a tutti la promessa conclusa con una stretta di mano.

“Noi non siamo amici.”

Così dicendo rimase sul palchetto ad osservare la nave mentre Matt tornava dagli altri per comunicare loro la notizia, con grande disapprovazione da parte di Nalani, e poi si avvicinò a Raphael.

“Dobbiamo rassicurarci che si alzi.”

 

“Non ti preoccupare Emanel sa cosa deve fare e ce la farà.”

Mentre continuavano a parlare, l’Arcangelo nota una persona tra la folla che stava continuamente fissando Matt e comunica all’umano della sua scoperta. Matt si avvicina al reincarnato, indicatogli da Raphael, per parlargli.

“Allora, che vuoi?”

 

“Tu sei un umano.”

 

“Sì.”

Matt guardò perplesso il ragazzo. L’abbigliamento del ragazzo era trasandato… aveva la carnagione scura, i capelli castani, un accenno di pizzetto sul volto e gli occhi azzurri. L’impressione era quella di un ragazzo spaesato…

Un angelo tra la folla sembrò riconoscerlo.

“Ma… il ragazzo non è sotto la custodia di Valael? Sai dov’è?”

Il reincarnato tentennò a quella domanda.

“è… morto.”

Era ancora sconvolto dalla morte del suo angelo custode. Valael lo aveva portato alla città proprio mentre si svolgeva l’attacco dei Nephilim e, purtroppo, tutti i portali si erano spenti intrappolando tutti gli angeli nel tempio. Il suo angelo custode l’aveva protetto dal pericolo nascondendolo dietro ad alcuni detriti ma in cambio aveva donato la sua vita per la salvezza del reincarnato. Prese coraggio e si rivolse nuovamente a Matt.

“Senti… io non capisco nessuno, sono bloccato qua e voi siete gli unici di cui riesco a capire la lingua, posso venire con voi?”

 

“Ma tu sai dove vanno?”

Gli chiese Raphael.

“No…”

 

“Beh, senti Raphael, a me pare che questo reincarnato ha più volontà di altri angeli e, nonostante la sua situazione, mi pare proprio che ha anche molto coraggio. Direi che abbiamo trovato una persona per l’equipaggio.”

Raphael annuì a Matt e, dato che aveva discusso con Emanel su chi poteva essere il capitano dell’Arca, gli disse che, come capitano, doveva fare una lista con tutti i nomi dell’equipaggio che poi sarebbe andata ai Serafini. Poi Matt si rivolse nuovamente al ragazzo.

“Quindi sei appena arrivato?”

 

“Sì.”

 

“Bel momento per venire alla Città d’Argento.”

Una volta raggiunti gli altri, Matt presentò il nuovo “acquisto” che a sua volta si presentò col nome di Feron. Nel frattempo Rosemary fece la sua comparsa e parlò a Matt della sua decisione di restare alla città per dare una mano nella sua ricostruzione. Poi entrambi si augurarono buona fortuna. Nel frattempo Emanel finisce di riparare l’Arca e porta con sé Matt sul ponte della nave per farlo esercitare con i comandi, dato che lui sarà il capitano. Sul ponte c’era un piccolo altare con una sfera azzurra sopra ad esso. Il Deva gli spiega come utilizzare la sfera e quindi di appoggiare piano le mani sopra ad essa. Matt fece del suo meglio ma appena appoggiò le mani sulla sfera… la nave s’impennò!

“Matt!”

Gli urlò Emanel. L’umano riprova a controllare la nave concentrandosi e chiudendo gli occhi e riesce a rimetterla a terra. Emanel gli si avvicinò dandogli una leggera pacca sulla spalla.

“Matt, come va? Puoi aprire gli occhi.”

Matt li riaprì e fu contento di esser riuscito a padroneggiare la nave, oltre al fatto che la nave si era alzata e quindi Valiah doveva venire con loro. Ci furono altri tentativi di navigazione e poi ritornò alla piazza centrale. Il ragazzo chiese ad Emanel se poteva suggerirgli qualcuno da portarsi dietro con loro, dato che mancava una persona all’appello.

“Certamente! Vi manderò Kitael, è un esperto di viaggi e posso dirti che ne ha fatto davvero molti.”

Così dicendo si allontanò per andarlo a chiamare. Nel mentre che Matt scendeva dalla nave gli si avvicinò Valiah con un seguito di pochi angeli, suoi protettori.

“Come promesso verrò con voi sull’Arca, anche se penso che sarà un viaggio inutil…”

 

“Valiah, come sempre non ti smentisci mai e continui a parlare, parlare, parlare…”

Ci fu un’accesa discussione tra i due. Poi diede a Raphael la lista dell’equipaggio.

Intanto Nalani sentì una mano calda appoggiarsi sulla sua spalla, oramai riconosceva quel tocco…

“Avrei un’interessante idea da proporti. Che ne dici se ce ne stiamo in città e diamo una mano con la sua ricostruzione? Il viaggio sull’Arca sarebbe comunque pieno d’insidie.”

 

“Mi dispiace contraddirti, ma io ho fatto la mia scelta e preferirei trovare una via d’uscita piuttosto che restare qua ad aspettare che succeda qualcosa.”

Feron, notando che la ragazza stava parlando da sola gli fece una domanda.

“Ma… sei schizofrenica?”

 

“Certo che no!”

Rispose Nalani offesa. Intanto l’uomo tatuato si era spostato dinanzi a lei per poterla fissare negli occhi e metterle anche la seconda mano sull’altra spalla. Nalani si era abituata ad avere accanto l’uomo che ogni tanto faceva la sua comparsa per suggerirle cosa fare in certe situazioni.

“Perché andare nel Nulla, col rischio di non trovare nessuno, invece che rimanere al sicuro qua nella città? Dai, rimaniamo qua, io e te, insieme.”

 

“No… io devo fare qualcosa. E poi perché non ti va di venire con noi? Hai forse paura di quello che troveremo laggiù?”

Stava attendendo una risposta da parte dell’uomo, quando le si avvicinò Alex che le chiese se poteva osservare la spada. Nalani osservò l’uomo tatuato che le chiese di non fargli toccare assolutamente la spada.

“Va bene. Guardare ma non toccare, siamo intesi?”

Alex annuì. Fece qualcosa di incomprensibile agli occhi dell’hawaiana ma poi la sua risposta fu qualcosa d’incredibile. La sua certezza nello sguardo era che aveva percepito un incantamento nella spada e questo diede un maggior sollievo a Nalani che poteva dimostrare in qualche modo che non era pazza.

Intanto Raphael torna da Matt per dirgli che la lista era stata approvata dai Serafini e poi tornò pure Emanel con al seguito Kitael. L’angelo era molto alto, la testa era quella di un grosso lupo bianco, ciò significava che era un Totemn, e il vestiario era quello tipico degli aviatori, portava pure sopra la testa gli occhialoni da aviatore. Emanel si avvicinò a Matt e glielo presentò poi il ragazzo chiese al Deva se riusciva a dare a Feron qualche equipaggiamento. Naturalmente il fabbro annuì. Mentre Emanel e Feron si allontanarono verso la fucina, Matt colse l’occasione per conoscere meglio Kitael. Una volta che tutti furono pronti a partire, salirono sull’Arca e attesero che Matt sollevasse la nave… ma c’era qualcosa che non andava. Nonostante Matt provasse e riprovasse a sollevare la nave, non succedeva niente.

“Com’è possibile?”

Si chiese il ragazzo che provò a chiedere spiegazioni ad Emanel che era a terra con i fogli del progetto in mano.

“Non capisco, dovrebbe funzionare! Siete nel numero esatto di persone a bordo…”

Sentendo quelle parole, Alex rivolse lo sguardo a Nalani che, capendo ciò che voleva dirle, rivolse a sua volta lo sguardo all’uomo tatuato che, vedendola, la salutò teneramente con la mano. L’Arca aveva conteggiato anche lui come persona a bordo. Nalani iniziò a tossicchiare attirando l’attenzione di Matt.

“Che c’è Nalani?”

 

“Ehmm… credo che l’Arca ha conteggiato anche la mia spada…”

Matt la guardò seriamente, ora doveva decidere chi lasciare indietro.

“Nalani, dovrai lasciare la tua spada alla città.”

 

“Cosa?! Senti, non pensarci nemmeno!!! Da quando l’ho trovata, anzi da quando mi ha trovata sono diventata più forte e posso dire che grazie al suo aiuto ho rischiato meno di perdere la vita! Se osi toccarla te la dovrai vedere con noi!”

Rispose furente Nalani. Matt la guardò, indeciso sul da farsi mentre Valiah, persa la pazienza di aspettare, si avvicinò all’hawaiana.

“Sarebbe questo il problema? Una spada?”

 

“No! Il problema sei tu! Se non hai voglia di venire con noi, puoi liberamente scendere dall’Arca e toglierti dai piedi!”

Intanto Matt stava ancora pensando a chi lasciare alla città, quando giunse ad una conclusione.

“Kitael, mi dispiace, ma per questa volta dovrai rinunciare al viaggio…”

 

“Tranquillo, tanto so che quando tornerete io e te lo rifaremo di nuovo.”

Gli rispose con un sorriso. Poi scese dalla nave permettendo all’Arca di salire, con un ultimo appunto da parte di Valiah verso Emanel.

“E comunque non è lo stesso progetto dell’Arca di una volta!”

 

“Che dici?! Se è lo stesso che ho usato io adesso!”

Disse riguardando il progetto, ma non poté dire altro che i ragazzi erano già partiti. Sorvolarono l’area dello Shamain, riconoscibile dalla radura oscura, e poi in lontananza videro una sorta di varco nero che li avrebbe portati nel Nulla. La velocità della nave era spedita ma quando attraversarono il varco iniziò ad avere qualche problema nell’avanzare come se l’Arca fosse rallentata da qualcosa che creava atrito. Matt utilizzò nuovamente la sua energia per aiutare la nave a procedere e quest’ultima rallentò permettendo al gruppo di continuare il viaggio. Intanto sia Feron che Nalani scoprirono che a bordo della nave c’erano alcuni cannoni disposti ai lati dell’imbarcazione. Nel frattempo Matt, parlando con Valiah, venne a conoscenza di alcuni fatti importanti.

“Esisteva una casta di angeli, simili ai Custodi, che un tempo viveva sulla Terra, dopo che avvenne l’accaduto dell’uccisione di un angelo da parte di Adam. Venivano chiamati i Vigilanti e sono stati tutti distrutti dai Principati antichi. I Vigilanti ad un certo punto del loro soggiorno sulla Terra hanno iniziato a comunicare con gli esseri umani. Alcuni di loro si accoppiarono con gli umani e gli diedero dei poteri. Furono i primi Caduti della storia e fu allora che Dio li divise in Angeli e Caduti, facendoli riconoscere gli uni dagli altri tramite il colore delle ali. I principati di quell’epoca riuscirono ad annientarli grazie soprattutto all’aiuto di Enok, il primo Principato.”

Mentre il viaggio proseguiva, Feron si avvicinò leggermente al bordo per vedere ciò che stava tutto attorno.

“Non si vede niente… che razza di luogo è questo?”

Raphael gli si avvicinò.

“Questa parte di mondo è una piccola parte in cui l’Eterno non ha creato nulla, è l’assenza del creato ciò che ci circonda.”

 

“Quindi noi stiamo facendo una specie di viaggio spirituale con un mezzo fisico?”

 

“Direi che è una simpatica interpretazione del nostro viaggio nell’assenza del creato.”

Gli rispose sorridendo. Poi, tutto ad un tratto, Valiah urlò qualcosa.

“Attenti!”

Venne sbalzata a terra mentre l’Arca iniziò a vorticare velocemente, ma grazie all’energia di Matt, la nave tornò a volare tranquillamente. Sembrava che qualcosa avesse colpito la prua… in lontananza si potevano vedere dei grumi di Nulla che stavano circondando la nave per attaccarla. Immediatamente a Nalani e Feron venne in mente di utilizzare i cannoni per contrattaccare ma le munizioni non c’erano! Alex si avvicinò ad uno di essi e notò che sul cannone c’erano due forme di mani che sembravano indicare dove appoggiarne i palmi per trasmettere l’energia. Era la deduzione esatta e il gruppo iniziò ad usare quelle armi per sconfiggere i diversi grumi sparsi tutti attorno alla nave. Come se non fosse successo nulla, Valiah si rialzò in piedi e si avvicinò a Matt.

“Non che voglia disturbare la tua guida, ma perché non attivi la barriera?”

 

“Barriera?”

 

“Sì, se i progetti sono gli stessi dell’epoca degli antichi Principati, ci dovrebbe essere. Se non mi sbaglio doveva chiamarsi EagleWill…”

Così mentre gli altri combattevano con i cannoni i grumi di Nulla, Matt tentava di attivare la barriera. Valiah, nel frattempo, osservava tutta la scena.

“I grumi di Nulla rappresentano il Nulla che ci toglie la coscienza.”

Disse tutta presa dai suoi pensieri. Matt riuscì ad azionare la barriera, un muro trasparente azzurro si frappose tra l’Arca e i nemici. Nel frattempo gli altri dovettero spostare i cannoni tutti da un lato e anche Valiah si unì a loro e riuscì a colpire un grumo.

“Che ne dici, Raphael? Niente male, no?”

 

“Ora vedrai di cosa sono capace.”

Così dicendo azionò il cannone ma non riuscì a colpire nemmeno un nemico.

“Come dicevi, Raphael?”

 

“Abbi più rispetto per un Arcangelo.”

Finalmente tutti i grumi di Nulla furono sconfitti e Valiah sorrise a Matt. Però c’era ancora un ostacolo improvviso da superare… un vortice! Tutti afferrarono qualcosa su cui tenersi ben saldi mentre Matt tentava di tirare fuori tutti da quella alquanto spiacevole situazione. Nalani pensò che c’era bisogno di più energia per sopravvivere e anche gli altri la pensarono come lei, così tutti si buttarono sulla sfera azzurra per donare all’Arca più potenza. Fu così che riuscirono a sfuggire da quella situazione.

“State tutti bene?”

Domandò Raphael, con una risposta positiva da parte tutti o… quasi tutti, dato che Valiah si sentiva ancora scombussolata dal precedente evento.

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