Angeli II – Ep. 10

La voce del Serafino si fece largo nella mente di Jubei. La donna gli spiegò che grazie al suo sigillo gli aveva impedito di trasformarsi in un mostro senza scrupoli anche perché lui ora apparteneva a lei. La forza di Jubei le sarebbe stata molto utile per i suoi scopi. Il clone era alquanto irritato per ciò che le aveva fatto Ekiah sul suo corpo ma allo stesso tempo era grato per non essersi trasformato. Il Serafino parlò nuovamente a Jubei dicendogli che era giunto il momento che lui tornasse da lei, sapeva che aveva bisogno di più potere. Il clone accettò. Jubei tentò di camminare ma si appoggiò al muro per tenersi in piedi, momentaneamente il suo corpo era ancora scombussolato. Le orecchie gli fischiavano… sentiva le grida delle entità.

Il gruppo di Raphael attraversò il portale di una chiesa per raggiungere la Città d’Argento, anche se per la ragazza umana era incredibile visto che ne aveva solo sentito parlare. Gli occhi di Alex vennero abbagliati da una luce fortissima bianca, la ragazza si coprì il volto con entrambe le mani, era troppo accecante, ma un paio di mani calde le si posero sulle sue per fargli scoprire il viso.

“Non preoccuparti, capita solo la prima volta.”

Raphael avrebbe voluto mostrarle quello che era il Tempio dei Portali quando una massa urlante e terrorizzata di angeli iniziò ad entrare nel luogo per poi attraversare i diversi portali. Il panico regnava nel tempio.

“Cerca di starmi sempre vicino, altrimenti ti perderesti nell’oblio della creazione.”

Disse ad Alex.

“State attente! Non ho mai visto gli angeli così agitati.”

Colette voleva capirci qualcosa e bloccò un angelo che stava tentando di fuggire verso un portale.

“Che cavolo succede qui?”

 

“I Nephilim! Quegli abomini sono in tutta la città!! Dobbiamo fuggire ora!!!”

Così dicendo l’angelo spintonò Colette e se ne andò. Proprio in quel momento uno dei mostri spaccò una colonna del tempio e catturò un angelo. Le molte mandibole si misero all’azione, mettendo in mostra i denti bianchi che risaltavano sul corpo nero dell’abominio. Ciò che notarono i presenti era che non riuscirono a sentire alcun rumore di passi, eppure erano altissimi quei mostri! Alex era visibilmente atterrita dal Nephilim ma aveva ancora il controllo di sé. Raphael lanciò uno sguardo preoccupato a Colette.

Nel frattempo Jubei clone procedeva tra i vari detriti della città. Brandelli di corpi morti e piume erano sparsi ovunque. Giunse ai vicoli, oramai semidistrutti, di Bianca Sion dove trovò una ragazzina china su se stessa che singhiozzava tutta tremante. Le ali di lei erano bianche, quindi suppose doveva trattarsi di un Aasimar, e notò altre piume bianche sparse tutt’attorno alla ragazzina. Di lì a poco passò un abominio alla sua sinistra che lo ignorò totalmente perché era impegnato ad inseguire un angelo che scappava per la propria sopravvivenza. Al suo passaggio, buttò giù un muro che fece tremare ancor di più la ragazzina.

“Aiu… Aiuto… Aiutatemi! Dio, ti prego, ritorna!…”

Jubei si avvicina per prestarle soccorso e proporle di accompagnarla ai portali. Mentre la curava, un’ombra nera apparve sulla parete alle spalle del reincarnato, lui si volse per controllare la situazione quando una mano ferrea lo prese per il collo. Era un Nephilim! L’abominio girò Jubei ma quando lo vide in volto si bloccò. Lo lasciò andare e contemporaneamente il suo bracciò si ritirò fino a quando quella figura nera e minacciosa scomparve per lasciare il posto alla ragazzina di prima. Jubei comprese che quell’angelo era uno come lui e non perse tempo a toglierle la vita, liberandola così da quell’incubo. Poi s’incamminò alla volta del Tempio dei Portali.

Intanto, alla base della scalinata del Primum Mobile, Elisabeth, Nalani e Rosemary si ritrovarono dinanzi a più abomini che si avvicinavano a loro minacciosamente. Uno di quei mostri spiccò un salto molto alto tentando di schiacciare le tre reincarnate ma senza successo. Poi un altro di loro spiccò un balzo per ritrovarsi alle spalle delle ragazze ma invece di sfruttare l’opportunità per attaccarle, quest’ultimo procedeva in direzione del Primum Mobile, il loro vero obbiettivo. Elisabeth creò del ghiaccio per bloccare il movimento all’abominio, Rosemary utilizzò il suo arco per colpire gli altri due e Nalani… riuscì a convincere la sua spada a combattere e a non fuggire. Un Nephilim saltò di nuovo, questa volta scomparendo tra le nuvole del Primum Mobile, mentre altri due si avvicinarono ancora di più a loro. Un mostro andò incontro ad Elisabeth che cercò di colpirlo con la Longinus, ma venne presa e, se non fosse stato per Rosemary e Nalani, avrebbe fatto una brutta fine. Un altro Nephilim spiccò un salto per raggiungere la sommità del Primum Mobile mentre quello che aveva attaccato da poco Elisabeth si rifece avanti verso di loro. Elisabeth creò una grande palla di ghiaccio che scagliò contro il mostro… purtroppo la traiettoria era sbagliata ma grazie a Nalani, che utilizzò i suoi poteri, cambiò la direzione del colpo riportando indietro la palla di ghiaccio che, accumulata velocità, colpì fortemente la testa dell’abominio, e per poco non colpì anche loro stesse…

Nella sala dell’Albero della Vita venne completato il rituale dell’Ignis Dei. Gabriel sgranò gli occhi e sul suo volto comparve la preoccupazione, andò immediatamente verso l’uscita, attraversando la navata dov’erano situati i Cherubini.

“Fratello, che succede?”

 

“Temo che la Città d’Argento è in pericolo. Alcuni dei reincarnati cloni in città sono diventati dei mostri!”

 

“E come sarebbero giunti fin qua?”

 

“…”

 

“Tu sei folle!”

 

“Ora è troppo tardi per pentirsene, ora siamo in guerra!”

 

“Ma guardati! Guarda cos’abbiamo fatto!”

Gabriel abbassò il capo e sussurrò alcune parole…

“Non siamo più nulla senza l’Eterno…”

I due Arcangeli, Matt e Jubei si affacciarono da una larga finestra che faceva vedere il paesaggio nuvoloso dell’esterno. Una mano attraversò le nubi e poi comparve tutto il corpo del Nephilim. Erano riusciti a raggiungere la cima del Primum Mobile.

Nel frattempo al Tempio dei Portali…

“Colette! Dobbiamo portarlo fuori di qui!”

 

“Dovremmo creare un diversivo per allontanarlo!”

Colette iniziò a correre verso l’uscita seguita da Raphael e Alex. Riuscirono a sfuggire alla vista del Nephilim e Colette colse l’opportunità per attaccarlo alle spalle in modo tale da dare l’occasione ai suoi compagni per allontanarsi abbastanza dal pericolo. Utilizzò la sua spada per lanciare un fendente ma non ebbe alcun effetto, il nemico era più coriaceo di quello che sembrava…

“Merda!…”

Colette stava avendo qualche difficoltà a colpire quell’entità ma riprovò lo stesso a colpirlo con la spada e questa volta riuscì a ferirlo, anche se solo superficialmente. Il mostro recuperò in fretta le forze e riuscì a prendere Colette per poterla divorare con le sue molteplici mandibole ma intervenne Raphael che, una volta liberata la reincarnata, utilizzò il suo potere più immenso. Si trasformò in drago bianco e colpì più e più volte il nemico. Alex si avvicinò a Colette e, con la penna, le disegnò un sigillo sul braccio che le permetteva più protezione.

Jubei clone raggiunse il Tempio dei Portali e nota che Colette e Raphael stavano combattendo contro un abominio. Entra in azione e li aiuta a sconfiggere il mostro che si apre in due. Dal taglio provocato dalla lama uscirono moltissimi vermi bianchi… i loro corpi erano esclusivamente pieni di schifosissimi e viscidi vermi bianchi! Raphael, vedendolo in volto, mise una mano dinanzi ad Alex come per proteggerla.

“Tutto a posto?”

Domandò Jubei. Tutti annuirono.

“Sento il potere di Yawak. Eppure… sei ancora tu?”

Disse poi Raphael continuando a guardarlo. Difatti l’aspetto esteriore del clone era cambiato, gli occhi erano di un color rosso sangue, i capelli erano diventati bianchi e sotto agli occhi si erano formate come delle lacrime nere che gli decoravano il volto.

“Credo di sì.”

Rispose semplicemente Jubei.

“Allora ci darai una mano. Dobbiamo assolutamente raggiungere il Primum Mobile.”

Gabriel si scansò rapidamente per evitare di essere colpito mentre Michael utilizzò la sua spada per mozzare la gamba all’abominio. L’entità s’inginocchia, a causa dell’arto mancante, e Matt utilizza la sua arma per provocargli un profondo taglio all’altezza del collo. Un orribile tanfo uscì da quella ferita. Poi il ragazzo tentò un attacco con la sfera ma quest’ultima gli viene presa da una delle entità, subito accorse in suo soccorso Michael che mozzò la mano al mostro permettendo a Matt di recuperare la sua sfera. Purtroppo i Nephilim continuavano a salire la torre e tutti si davano da fare per rimandarli fuori. Matt dovette prepararsi a parare un colpo quando gli venne una visione.

[Il Tempio dei Portali era semidistrutto e molti corpi erano sparsi sul pavimento.

Sente dei passi veloci e pesanti. Dalle macerie si rialza una Dominazione che sfrutta la spada per appoggiarsi momentaneamente. Alzando lo sguardo vede una figura che lo fa impietrire… Helial. La Dominazione venne presa e scaraventata contro il muro, poi Helial lo bloccò sulla parete tenendolo per la gola e rendendogli difficile la respirazione.

 

“Lui dov’è?”

 

“C… Chi?…”

 

“Dov’è Gabriel!”

 

“Al… Primum Mobile…”

 

Helial non perse tempo e schiacciò la testa dell’angelo contro il muro, del sangue era colato sulla sua mano. Guardò il liquido rosso e poi, con indifferenza, se la pulì.]

Poi Matt ebbe un’altra visione.

[In lontananza è visibile una casupola.

Il focolare è acceso e un’entità se ne sta in piedi, con l’ombra di quest’ultimo molto estesa. Un orso polare, rivestito di un’armatura, teneva in braccio un bambino sui 5-6 anni dai riccioli d’oro. L’orso parlava in una lingua sconosciuta…]

Mezzo dolorante, Matt si risveglia e dinanzi a lui c’erano i due Arcangeli che l’avevano protetto durante le sue visioni. Il ragazzo parlò subito a Gabriel e Michael dell’arrivo di Helial.

“Com’è possibile che sia qui?”

Nel frattempo il gruppo di Raphael raggiunse gli altri al Primum Mobile. Jubei clone, furibondo, si avvicinò a Gabriel.

“Hai per caso omesso di dirmi qualcosa?!!”

 

“Mi dispiace… Non lo sapevo, fino ad oggi…”

 

“SILENZIO!!! Da quando mi hai creato mi hai mentito!”

 

“Credimi, non avrei voluto.”

Jubei clone si scagliò con tutta la sua ira contro l’Arcangelo ma il vero Jubei gli si parò dinanzi.

“Ti ho lasciato la vita grazie al mio maestro!”

 

“Zitto!!! IO non son te, IO sono più FORTE di TE!!!”

Dopo un breve scontro tra i due Jubei, il clone riuscì a prendergli la spada facendo cadere nella disperazione il reincarnato, reazione conosciuta da Matt durante il suo scontro con Jubei.

“Me la… pagherai… cara!”

 

“Gabriel! Mi avresti lasciato per un umano del genere?!”

 

“Il tuo potere deriva da quello dei Troni! Io ti ho restituito la libertà, pensavo di aver fatto il tuo bene.”

Matt s’intromise nella conversazione.

“Jubei, finora quello che hai detto è giustissimo ma ora siamo in pericolo. Nessuno di noi può comprendere il tuo dolore ma al momento è più importante evitare il peggio.”

Intanto i Cherubini riconobbero Colette e stava per essere circondata quando Raphael s’intromise dicendo che da quel momento era una sua protetta. Michael osservò suo fratello e poi annuì alle guardie di lasciarla. Poi Jubei clone chiese a Gabriel una lista di tutti i cloni, i loro poteri e la loro ubicazione.

“Seconda cosa. Quando tornerò, combatterò la guerra a modo mio!”

Gabriel intuì di dove volesse andare.

“Diventerai lo schiavo di Ekiah.”

Jubei non rispose. Michael intanto si era avvicinato alla scalinata e aveva usato l’Ignis Dei.

“La città sta cadendo…”

 

“Usando l’Ignis Dei hai spento la città, l’hai indebolita…”

Michael non voleva che la Città d’Argento perisse per mano dei Nephilim, così utilizzò il suo potere, tutto il suo corpo s’illuminò e quando parlò la voce echeggiò in tutta la città.

“Abitanti della Città d’Argento! Io sto continuando a combattere, non per me stesso ma per la città! Non fuggite e unitevi a me nella battaglia! Difendiamo insieme la nostra città!!!”

Il cambiamento si sentì, dato che l’energia degli angeli era percepibile nei vari combattimenti che si stavano svolgendo in tutta la città. Michael era riuscito ad incoraggiare gli animi angelici. Intanto, dalla scalinata, si vedevano alcuni degli abomini procedere nella loro direzione. Gabriel chiese a Matt se poteva sapere dov’era Helial in quel momento. Matt chiuse gli occhi e si concentrò.

[Vide delle persone che giocavano a carte su una grande tavolata.

 

“La Città d’Argento è diventato il luogo più pericoloso del mondo.”

 

“Così moriranno tutti quanti.”]

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